mercoledì 5 ottobre 2011

Fish: “La Gelmini nasconde i dati sugli alunni con disabilità”

L’attacco della Federazione superamento handicap: “La scuola è in un tunnel, da due anni regna il buio, non sappiamo quanti sono e dove sono i disabili e il numero effettivo dei docenti di sostegno”. Il dubbio: “Forse i dati sono troppo destabilizzanti?”

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ROMA – “Da oltre due anni il ministero della Pubblica istruzione ha posto l’embargo su tutti i dati che riguardano i bambini e i ragazzi con disabilità presenti nelle scuole italiane: quanti sono, dove sono, quanti siano effettivamente gli insegnanti di sostegno, come siano composte le classi, il numero di alunni per classe e il numero di disabili per classe. Da due anni regna il buio”. A scriverlo è una nota della Fish, la Federazione italiana superamento handicap, che attaccando il ministro Gelmini che “nasconde i dati” parla di un vero e proprio “tunnel della scuola”, con evidente riferimento polemico all’ormai celebre comunicato stampa del ministero con la gaffe del “tunnel” fra il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso in Abruzzo. La Fish, riguardo ai dati degli alunni con disabilità, ricorda che “il costante monitoraggio sulla qualità dell’inclusione scolastica è un obbligo previsto per legge e confermato dalla Convenzione Onu ratificata anche in Italia nel 2009: un obbligo di chiarezza e trasparenza verso il paese e verso lo stesso Parlamento che si attende una relazione annuale, non estemporanee dichiarazioni settimanali”. Si tratta di “una condizione per poter programmare e correggere interventi e politiche”.Forse i dati esistono – continua la Fish - ma sono troppo destabilizzanti; forse mettono in evidenza il crollo del sostegno, il sovraffollamento delle classi, il numero elevato delle persone con disabilità. Di fronte al silenzio prolungato, le supposizioni sono le più grigie, anche perché alimentate da esperienze quotidiane non certo positive”.
La Federazione plaude all’iniziativa della deputata Letizia De Torre (Pd), che ha presentato una specifica interrogazione al ministro della Pubblica istruzione richiedendo quei dati, e si dichiara in attesa di una risposta “e soprattutto di una compiuta relazione da parte del Ministero”. (Redattore Sociale)

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