martedì 13 settembre 2011

TAGLIARE I COSTI DELLA POLITICA, NON DELLA DEMOCRAZIA!

Queste sono le proposte del Partito Democratico della Valle d'Aosta per ridurre i costi impropri della politica. Proposte che anche noi sosteniamo.

La Direzione del Partito Democratico della Valle d’Aosta, constatato che da anni agli annunci di riduzione dei costi della politica non seguono mai i fatti, come dimostra la Manovra che il governo nazionale intende far approvare, chiede al Gruppo consigliare regionale e ai propri Amministratori il massimo impegno per dare concretezza ad una politica più sobria e trasparente, che è un’esigenza molto sentita dai cittadini.

La crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo non è che un acceleratore di questo processo, che va incardinato innanzitutto su una visione nuova della politica come servizio reso alla comunità e finalizzato al conseguimento del bene comune.

In tal senso la Direzione, pur giudicando come prioritari, in un quadro di attuazione del federalismo e di delega di maggiori competenze alle Regioni Autonome e agli Enti locali, la drastica riduzione del numero dei Parlamentari e l’istituzione di un Senato delle Regioni, ritiene altresì importante che la Regione Autonoma della Valle d’Aosta, alla luce delle sue competenze, intraprenda “autonomamente” un percorso di contenimento della spesa pubblica, partendo dai costi della politica. Si deve dare un chiaro segnale all’opinione pubblica della volontà di salvaguardare i servizi per i cittadini e le politiche attive del lavoro e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai giovani e al futuro, a fronte della grave crisi economica che investe il Paese e la Regione.

Auspicando e cercando la collaborazione con altre forze politiche, come sta avvenendo in modo proficuo con il Gruppo consiliare di Alpe sul tema della riduzione dell’indennità ai Consiglieri regionali, la Direzione approva e sollecita a presentare anche le seguenti proposte di legge, che decorrano da questa legislatura relativamente a:

1. Soppressione dell’Assessorato tecnico;

2. Riduzione dell’indennità di Consigliere regionale del 20% per coloro che svolgono altre attività o godono di un trattamento di quiescenza;

3. Abolizione di qualsivoglia liberalità o facilitazione concessa dalla regione o da enti pubblici o aziende o società dipendenti direttamente o indirettamente dalla regione;

e a decorrere dalla prossima legislatura:

4. Limitare inderogabilmente a sei il numero degli Assessorati, con espresso divieto di ricorso all’Assessorato tecnico, prevedendo la presenza di entrambi i generi;

5. Ridurre a 30 il numero dei Consiglieri regionali;

Inoltre a decorrere dall’entrata in vigore della legge con modalità di attuazione previste nella legge stessa:

6. Riduzione a non più di tre membri e dei relativi compensi nei Consigli di Amministrazione di tutte le Società partecipate regionali prevedendo la presenza di entrambi i generi.

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