lunedì 25 gennaio 2010

I GIOVANI E LA CITTA'

CasaPound propone ai giovani slogan violenti come: "E' la tua rabbia che cambierà questo paese".
Il nostro punto di vista è racchiuso in queste sagge parole: "La città aiuta i giovani a individuare i propri problemi valorizzando le potenzialità del territorio: aiuta i giovani angosciati, disperati, i giovani soli anche se ammassati, a uscire dalla smania di distruggere la realtà che li rifiuta, a sortire dal tifo per scopi insufficienti e dal fan-atismo per modelli svuotanti, individuando i propri veri interessi: nel raggiungere i quali - imparando a comunicare, invece di esplodere bruciandosi - la loro forza cresca per il cambiamento proprio e del mondo."

tratto da Danilo Dolci, 1993, Nessi fra esperienza etica e politica.

Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997)
è stato un sociologo, poeta e attivista della nonviolenza italiano.
Nasce in Italia a Sesana (ora territorio Sloveno) la madre Meli Kontelj una donna molto religiosa di origini slave mentre suo padre Enrico Dolci italiano è un ferroviere agnostico. Danilo Dolci dopo aver effettuato gli studi a Milano, durante gli anni del regime fascista sviluppò presto una decisa avversione alla dittatura. Arrestato a Genova nel 1943 dai nazifascisti, riuscì a fuggire.
Nel 1950 decise di abbandonare gli studi universitari e di aderire all'esperienza di Nomadelfia - comunità animata da don Zeno Saltini - a Fossoli (frazione di Carpi); dal 1952 si trasferì nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promosse lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti ed il lavoro: siffatto impegno sociale gli valse il soprannome di "Il Gandhi di Partinico". Subì diverse persecuzioni e processi.
È considerato una delle figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Segnalo questo sito curato dal saggista Gaetano G. Perlongo: "Danilo Dolci. Fare presto (e bene) perché si muore" - http://www.inventareilfuturo.com